Progetti Primaria “Fortuzzi” – Istituto Comprensivo 20 Bologna https://www.istitutocomprensivo20bologna.edu.it Sito web ufficiale dell'IC 20 di Bologna Thu, 03 May 2018 22:00:00 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.1 https://www.istitutocomprensivo20bologna.edu.it/wp-content/uploads/2021/09/cropped-logo-repubblica-italiana-32x32.png Progetti Primaria “Fortuzzi” – Istituto Comprensivo 20 Bologna https://www.istitutocomprensivo20bologna.edu.it 32 32 SCUOLA FORTUZZI IL PERCORSO DELLA STORIA E DELLA MEMORIA https://www.istitutocomprensivo20bologna.edu.it/2018/05/scuola-fortuzzi-il-percorso-della-storia-e-della-memoria/ Thu, 03 May 2018 22:00:00 +0000 https://www.istitutocomprensivo20bologna.edu.it/2018/05/scuola-fortuzzi-il-percorso-della-storia-e-della-memoria/ ]]> CONCORSO “ACCENDIAMO L’IDEA!” UNA SCUOLA BOLOGNESE TRA I VINCITORI https://www.istitutocomprensivo20bologna.edu.it/2018/02/concorso-accendiamo-lidea-una-scuola-bolognese-tra-i-vincitori/ Wed, 14 Feb 2018 23:00:00 +0000 https://www.istitutocomprensivo20bologna.edu.it/2018/02/concorso-accendiamo-lidea-una-scuola-bolognese-tra-i-vincitori/
Accendiamo l’ Idea vittoria Fortuzzi classe III B.pdf

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La III B della Scuola Primaria Fortuzzi di Bologna e la III A dell’Istituto di Istruzione Superiore Carlo Urbani di Roma hanno vinto la quartaedizione di “Accendiamo l’idea!”, il concorso nazionale promosso dal Consorzio Ecolamp e da Legambiente rivolto a tutte le scuole di ogni ordine e grado.

Il consorzio Ecolamp, specializzato nel riciclo dei Raee (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) di illuminazione e Legambiente Scuola e Formazione, l’associazione professionale degli insegnanti, degli educatori e dei formatori ambientalisti, hanno fornito alle scuole partecipanti supporto e approfondimenti attraverso materiale didattico finalizzato a far comprendere meglio questo tipo di rifiuti e a promuoverne il corretto smaltimento.

I partecipanti al Concorso si sono cimentati sul tema “La corretta raccolta e il corretto smaltimento di lampadine e apparecchiature di illuminazione” presentando lavori individuali e/o collettivi a seconda della categoria di appartenenza. Per le scuole primarie e secondarie di primo grado il compito era quello di presentare un “Gioco dell’oca-versione accendiamo l’idea” con caselle illustrate dagli studenti, attribuendo balzi in avanti o indietro a otto caselle speciali, dedicate alle buone o cattive pratiche nel riciclo dei Raee di illuminazione; per le scuole secondarie di primo e secondo grado era prevista la realizzazione di un video-spot sul tema della raccolta differenziata.

Sono pervenuti da tutta Italia 106 giochi dell’oca originali, provenienti da 50 scuole diverse e 55 video da 47 istituti secondari di primo e secondo grado, per un totale di 97 adesioni. Una giuria, composta da due rappresentanti di Ecolamp e due di Legambiente, ha poi selezionato i migliori lavori per ognuna delle categorie, premiandone la creatività, la correttezza e la coerenza rispetto al tema assegnato.

Il gioco dell’oca della Primaria Fortuzzi di Bologna è stato scelto per l’originale lavoro corale dei ragazzi, mentre il video spot dell’Istituto Carlo Urbani di Roma si è distinto per l’accuratezza e completezza dei contenuti e per lo stile con cui si è scelto di trasmettere i messaggi chiave.

I lavori delle due classi vincitrici, premiati ciascuno con 500 euro in materiale scolastico, saranno presto visibili sui siti del Consorzio Ecolamp e di Legambiente Scuola e Formazione.

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BOLOGNA, LE ELEMENTARI FORTUZZI DIVENTANO “SCUOLE ALL’APERTO” https://www.istitutocomprensivo20bologna.edu.it/2017/12/bologna-le-elementari-fortuzzi-diventano-scuole-allaperto/ Fri, 22 Dec 2017 23:00:00 +0000 https://www.istitutocomprensivo20bologna.edu.it/2017/12/bologna-le-elementari-fortuzzi-diventano-scuole-allaperto/ Clicca sul link per andare alla pagina del Carlino e guardare le foto…

Bologna, 22 Dicembre 2017 – E’ la scuola dove i perché trovano risposta, l’elementare Fortuzzi, una ‘giovinetta’ che ha appena spento le sue prime cento candeline. Con il sogno di ristrutturare la palazzina del custode, a pezzi e transennata, per vederla rinascere come ‘aula delle idee’, a disposizione anche dei vicini bimbi della materna Degli Esposti.

Costruite dentro i Giardini Margherita, le Fortuzzi, 250 bambini accolti e formati da 26 maestri, sono entrate nella rete nazionale di Scuole all’aperto. Un ingresso con timbri e bolli del Miur, ma che, in viale Polischi, ha una tradizione stra-consolidata. Perché essere scuola all’aperto, spiegano i maestri, non è aprire la porta a vetri di cui ogni aula è pur dotata e far lezione en plein air. Implica avere «una didattica differente inserita fuori e dentro il contesto-classe e che attraversa tutte le materie: dalle scienze all’italiano». Un metodo che «stimola i bambini ad osservare e che lavora con e sulla loro curiosità per costruire, insieme e attraverso ipotesi, il sapere». E come «in natura occorre tempo per fare crescere una pianta», così alle Fortuzzi si «rispettano i

E allora basta un melograno in giardino per scoprire le quattro stagioni oppure dipingere, disegnare la pianta oppure ancora inventarsi una poesia. E dal melograno al misterioso decametro quadrato, c’è meno di un passo. «Lo abbiamo costruito fuori: i bambini lo hanno misurato e ci sono andati dentro. Insomma lo hanno toccato con mano, lo hanno visto». E lo stesso vale per lo gnomone, l’ago della meridiana oppure nello scrivere ed editare il libro che racconta i cinque anni in viale Polischi: fare e avere percezione di sé.

Ecco allora l’orto dove si coltivano e si assaggiano radicchi, fragole, piselli, zucchetti e ravanelli. E dove le generazioni si incontrano. Già perché a zappettare vengono i nonni, ma anche gli ex studenti, ormai liceali. E mamme e papà? Anche loro sono stati messi sotto: insieme ai figli, hanno rimesso in sesto lo stagno.

Telone, sabbia e sassi, lo stagno delle Fortuzzi, riempito con acqua piovana, è un’aula didattica in piena regola: microalghe, canne e casa delle rane, peraltro allevate in classe fin dallo stadio di girini e poi appunto accompagnate e liberate lì. E che dire delle analisi al microscopio di quell’acqua: batteri, larve.

Alle Fortuzzi non ci sono limiti: acquario con pesci cui dar da mangiare, lombricaio in cui ospitare i vermi presi nell’orto, terracquario in cui abita una salamandra e per finire allevamento di bachi da seta. Perché qui «ci poniamo molte domande e cerchiamo sempre le risposte».

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